giovedì 30 gennaio 2014

Ciao Raffaella












Belle e semplici parole. Tante volte era arrivata vicina alla convocazione in nazionale di corsa in montagna....questa volta è "stata convocata" e la chiamata è arrivata da molto in alto! Ciao Raffa...ciao.


Ciao Raffaella… Assieme abbiamo percorso tanti sentieri e adesso è strano pensare al Circuito Sat senza di te…grande atleta protagonista in tantissime gare, sempre al vertice: quante volte sei salita sul gradino più alto, lottando fino all’ultimo metro anche quando non eri in perfetta forma...ma questo poco importava: l’importante era esserci. Ma soprattutto per tutti eri la Raff, una amica straordinaria… grandi valori nel tuo cuore… leale, sincera e con un sorriso sempre per tutti. Il Circuito tra poco ripartirà ma non senza di te, perché siamo certi che sarai sotto lo striscione di partenza con il tuo sorriso, dentro il cuore di ogni uno di noi. Il direttivo del Circuito Sat

29-30-31 i giorni della merla



29-30 -31 gennaio: i giorni della merla

Sono i tre giorni più freddi dell’anno: il 29, il 30 e il 31 gennaio sono «i giorni della Merla» , un modo di dire nato al nord, tra le parti di Lodi e Cremona, e poi diventato celebre in tutta Italia. Che c’entra la merla? Secondo la leggenda, proprio negli ultimi giorni dell’anno una merla e o suoi piccoli, che in origine erano candidi come la neve, si ripararono in un comignolo di una casa, per sfuggire al freddo. Usciti dal camino solo il primo di febbraio, erano tutti neri. Da quel giorno tutti i merli, maschi e femmine, nacquero scuri. Un’antica tradizione narra che la merla dalle splendide piume bianche era vittima di Gennaio, un mese dispettoso che ogni volta che l’uccellino usciva dal nido per procacciare il cibo per i suoi piccoli, faceva ghiacciare il terreno su cui la merla metteva le zampine. La merla era stanca di questo comportamento e un bel giorno decise di fare una bella scorta di provviste, da bastare per un mese. All’epoca, Gennaio durava solo di 28 giorni e quando la merla uscì dal nido, contenta di aver beffato Gennaio, il mese si arrabbiò e chiese in prestito all’accomodante Febbraio altri tre giorni per scatenare neve, ghiaccio e freddo. La povera merla dovette ripararsi in un camino e il suo piumaggio si scurì per sempre. Questa antica leggenda affonda le sue origini sul calendario romano che in origine prevedeva per gennaio solo 29 giorni: probabilmente l’aggiunta di giorni e il freddo di quel periodo diedero origine al successo della fiaba della merla bianca divenuta nera.

mercoledì 29 gennaio 2014

TI RICORDO FORTE, DECISA E SEMPLICE !!!

Raffaella Bailoni non ce l'ha fatta

BAILONIIl filo della speranza che teneva ancora in vita Raffaella Bailoni, si è spezzato ieri pomeriggio alle 16. A quel punto, dopo aver atteso invano un segno di ripresa della 50enne di Vigolo Vattaro, i medici hanno dovuto, purtroppo, staccare le macchine che la tenevano in vita. Una tragedia, quella che ha toccato Raffaella e la sua famiglia, con il marito Paolo e gli adorati figli Tania e Giacomo, dalla quale i suoi cari hanno voluto far nascere la speranza di vita per altri. Per questo la decisione di dare l'assenso alla donazione degli organi di Raffaella. Ieri, in serata, dovevano iniziare le operazioni di espianto.
Una scelta generosa, quella di Raffaella, come generosamente lei ha vissuto sempre, prima che l'incidente le spegnesse il sorriso, dopo due giorni in cui ogni speranza è andata delusa.
Il Calvario, per Raffaella, i suoi cari e tutti quanti le volevano bene, è iniziato domenica. Tre giorni fa, di mattina, Raffaella era partita di casa alle 8.30 per il consueto allenamento, sui familiari sentieri della Marzola. Ma da quell'allenamento, purtroppo, l'atleta di corsa in montagna non aveva fatto ritorno. Alle 14 dello stesso giorno, Raffaella era stata ritrovata 100 metri a valle di un sentiero.
Le conseguenze della caduta erano risultate subito gravi, tanto che era stata trasferita in rianimazione all'ospedale Santa Chiara. Dopo oltre 48 ore di attesa e di preghiere, però, ieri pomeriggio alle 16, quando i medici hanno deciso di staccare le macchine che tenevano in vita Raffaella, tutte le speranze si sono dissolte. «In questi momenti - spiega il marito Paolo - c'è tanta confusione dentro. Ora speriamo di trovare la forza per andare avanti. Dobbiamo farlo, Raffaella ci ha insegnato questo, dobbiamo cercare momenti di gioia e di sorriso».

bellissima

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Quelle che parlano quando hanno qualcosa da dire.
Quelle che hanno imparato a proteggersi e a proteggere.
Quelle che non si accontentano più.
Sono le donne difficili, quelle che sanno distinguere i sorrisi della gente, quelli buoni da quelli no.
Quelle che ti studiano bene, prima di aprirti il cuore.
Quelle che non si stancano mai di cercare qualcuno che valga la pena.
Quelle che vale la pena.
Sono le donne difficili, quelle che sanno sentire il dolore degli altri.
Quelle con l’anima vicina alla pelle.
Quelle che vedono con mille occhi nascosti.
Quelle che sognano a colori.
Sono le donne difficili che sanno riconoscersi tra loro.
Sono quelle che, quando la vita non ha alcun sapore, danno sapore alla vita.
(M. Bagatella)

martedì 28 gennaio 2014

MONICA LA SUA PRIMA MARCIALONGA 26.01.14




MAMMA DI TRE BIMBI NATA IL 31.12. COME ME,IMPRENDITRICE COME ME.

 DECIDE DI FAR LA MARCIALONGA METTENDO I SCI A OTTOBRE 2013 PER FAR LA MARCIALONGA 
CHIEDE A ALE DI INSEGNARLI E COSI DEDICA TUTTO IL TEMPO CHE POTEVA TOGLIERE AD ALTRI IMPEGNI, PER IMPARARE.....E IN BARBA A CHI NON CI CREDEVA LA FINITA ..!!!












































                              CHE BELLE SIAMOOOOOO

Buona gara a chi???
A chi non ci pensa due volte.
A chi non pensa ai “ma”, ai “però” perché sono meglio i rimorsi dei rimpianti.
A chi si butta senza vedere cosa c’è sotto.
A chi sfrutta tutte le possibilità.
A chi se non ne ha se le crea.
A chi crede che anche le cose più assurde e impensabili possano succedere e quindi perché non provare?
A chi non si preclude nulla dalla vita.
A chi dice “almeno c’ho provato” e c'ero anchio.



  ARRIVATA PRIMA DI DAVIDE TRIMELONI E TUTTI E DUE SOTTO LE OTTO ORE.
               MASSIMO FIERO DELLA MONICA LE AVEVA PREPARATO I CARTELLI
   CON ALESSIO VOLANI SI FESTEGGIA CON LA CREMA PASTICCERA DEL GREG
.....penso che un assistenza cosi poteva finire anche un 

"iroman"...un signore su la cascata ha detto " ma di quale 

paese è sindaco la Signora con tutto sto tifo?"


lunedì 27 gennaio 2014

RAFFAELLA BAILONI un esempio da seguire


CIAO RAFFAELLA
             

Un grave lutto per la corsa in montagna: Raffaella Bailoni vittima di un incidente in allenamento

Grave lutto nella corsa in montagna per la scomparsa, questa mattina all’Ospedale di Trento, Raffaella Bailoni, 50 anni di Vigolo Vattaro, più volte campionessa italiana di Società, negli anni ’90, con l’Atletica Cavit, club che aveva in Antonella Molinari e nelle gemelle Gaddo i punti forza. Domenica pomeriggio, durante un allenamento sulla Marzola, la montagna alle porte di Trento che separa la valle dell’Adige dalla Valsugana e su cui sorgono gli abitati di Villazzano e Povo, è caduta su un sentiero in località Pra’ Grant, perdendo i sensi e rotolando lungo un dirupo. Ritrovata in serata in grave stato di ipotermia, è stata trasportata all’Ospedale di Trento dove ha cessato di vivere ieri mattina. A dare l’annuncio della scomparsa di questa bravissima e dolce atleta sono stati Giorgio Facchinelli, che per anni l’ha seguita come tecnico ed Italo Fedrizzi, storico dirigente dell’Atletica Trento. La Bailoni, atleta semplice, solare e leale è stata a lungo bandiera del club trentino e uno dei suoi punti di forza, capace com’era a garantire sempre prestazioni di alto livello nei momenti più importanti e la passione per la corsa l’alimentava sempre. La famiglia ha disposto il dono degli organi..


Mi dicevi sempre ci sei anche te? 
Non ci posso credere questa frase mi aiutava mi dava grinta, quante gare fatte assieme ...
.e discorsi pieni di vita!!!!! il destino!!!!!

ti ricordo con il tuo sorriso e le tue dolci parole!!!!

sabato 25 gennaio 2014

MARCIALONGA IN ALTERNATO 26.01.14


 la Monica al ritiro dei numeri e il suo numero sotto che prova il percorso con ALe


Eccomi qui che affronto

ANCORA UNA GARA DI FONDO LA MITICA 


MARCIALONGA 

70KM, 

eccomi ancora con la speranza nel cuore di finirla bene, 

incredula di avere tanta forza. 
     IL MIO NUMERO IN SOSTITUZIONE DEL FORTE ATLETA ROBY DE GASPERI
 IL NUMERO DI MONICA LA SUA  PRIMA MARCIALONGA E IL PRIMO ANNO CHE SCIA
                             

Incredula ma fiera e orgogliosa di esser quella che sono.


Me stessa sempre che lotta per qualcosa che crede.

che dirvi amici miei..



La mia voglia  è per chi crede in  me. 

Il mio orgoglio è per chi DICE CHE SONO ancora forte. 

Il mio affetto è per tutti quelli che riescono a comprendermi senza giudicarmi. 

La mia gratitudine è per tutti quelli che mi voglio bene,

nonostante la vita ti cambi le abitudini e lo

SPORT NON E' PIU LA COSA PRINCIPALE DELLA MIA VITA.