martedì 27 marzo 2012

il cuore.....



Oggi, un bimbo: "Ma il cuore sta sempre nello stesso posto, oppure, ogni tanto, si sposta? Va a destra e a sinistra?".

Io: "No, il cuore resta sempre nello stesso posto. A sinistra .. " ...

Poi, un giorno, crescerai. Ed allora capirai che il cuore vive in mille posti diversi, senza abitare, davvero, nessun luogo.
... Ti sale in gola, quando sei emozionato. O precipita nello stomaco, quando hai paura, o sei ferito.
Ci sono volte in cui accellera i suoi battiti, e sembra volerti uscire dal petto. Altre volte, invece, fa cambio col cervello.

Crescendo, imparerai a prendere il tuo cuore per posarlo in altre mani. E, il più delle volte, ti tornerà indietro un po' ammaccato. Ma tu non preoccupartene. Sarà bello uguale. O, forse, sarà più bello ancora. Questo, però, lo capirai solo dopo molto, molto tempo.
Ci saranno giorni in cui crederai di non averlo più, un cuore. Di averlo perso. E ti affannerai a cercarlo in un ricordo, in un profumo, nello sguardo di un passante, nelle vecchie tasche di un cappotto malandato.

Poi, ci sarà un altro giorno. Un giorno un po' diverso. Un po' speciale. Un po' importante. Quel giorno, capirai che non tutti hanno un cuore.

lunedì 26 marzo 2012

gesu nel pozzo


                                                                   Gesu al pozzo   
 

Gesu,se non ti pensassi spesso seduto accanto a quel pozzo

stanco per la fatica e per il caldo,

forse non avrei il coraggio di credere in Te.

Perche io spesso sono stanco.

Dello studio e del lavoro,degli amici e dei nemici,

di chi si comporta male e di chi si comporta bene e lo fa pesare.

Di quelli che non sono mai stanchi e di quelli che lo sono sempre,

di chi è perfetto e di chi non lo è.

In certi giorni sono stanco di tutto...

   

Quando è cosi,Gesu,

vengo vicino a quel pozzo e mi siedo accanto a Te

stanco sotto il sole di mezzogiorno.

E mi sento rinfrancato e tranquillo.

   

Signore,

non so imitarti quando sei in forma;

vicino a quel pozzo finalmente ci riesco.

martedì 20 marzo 2012

MASSIMO MONTEBELLI 7 parigi dakar



Rimini, 19 marzo 2012 - LE MOTO erano la sua grande passione. E anche ieri non aveva rinunciato all’appuntamento con gli amici del motoclub Acerboli di Santarcangelo. Una giornata di test e prove su circuito a Camerano finita in tragedia. Massimo Montebelli aveva appena terminato il suo giro e stava parlando con alcuni amici quando è sbiancato in volto. «Non mi sento bene, forse un calo di pressione» è riuscito a dire Montebelli, 53enne riminese, ex pilota e ora meccanico. Aiutato dagli amici aveva raggiunto il suo camioncino dove era riuscito a stendersi.

«Sembrava stesse meglio, ma il battito era sempre più debole — racconta Paolo Focchi, uno degli amici motociclisti che erano al fianco di Montebelli — Abbiamo subito chiamato l’ambulanza e nel frattempo abbiamo iniziato a praticargli il massaggio cardiaco». I soccorsi da Santarcangelo sono arrivati in pochi minuti e le operazioni per far rinvenire l’uomo sono proseguite per un’ora. Ma Montebelli è morto senza riprendere conoscenza. L’uomo, che da qualche qualche anno si era trasferito a Coriano, lascia la moglie e una figlia.
MASSIMO Montebelli fra i motociclisti professionisti e i semplici appassionati di due ruote era considerato un artista, tanto da meritare il soprannome di ‘mago dell’alluminio’. Perchè le creazioni di Montebelli erano dedicate alle moto da fuoristrada, soprattutto per la Parigi-Dakar. Una gara che il 53enne originario di Rivazzurra conosceva bene. Per ben sette volte Montebelli aveva partecipato come pilota alla leggendaria traversata del deserto africano e in cinque occasioni era riuscito a tagliare l’ultimo traguardo.

«Diceva sempre che lui aveva fatto quella vera — ricorda commosso Paolo Focchi che condivideva con Montebelli la passione per le due ruote — Erano i tempi in cui non c’erano sponsor o case costruttrici alle spalle: Massimo si era sempre arrangiato». In sella alla sua moto partecipò a sei edizioni consecutive fra il 1988 e il 1993, conquistando in quest’ultima l’ottavo posto assoluto, e l’ultima nel 2001. Ma l’amore per le due ruote non si era spenta. «Nel garage della sua abitazione di Coriano — prosegue Focchi — aveva allestito un’officina dove preparava le moto per le gare in Africa, quelle dove le condizioni sono davvero estreme. Massimo si occupava di tutte quelle parti che soffrivano le alte temperature come il serbatoio, per questo era stato soprannominato il mago dell’alluminio. Il suo lavoro era conosciuto e apprezzato non solo in Italia, ma anche all’estero. Tanti piloti da tutta Europa gli commissionavano lavori sulle proprie moto. E lui era pronto a lavorare anche tutta la notte per prepararla a dovere. Aveva delle mani d’oro e creava delle opere d’arte».
ANCORA da fissare la data dei funerali di Massimo Montebelli che era nato a Rimini nel 1959. «Non posso davvero credere — conclude l’amico Paolo Focchi — che un ragazzone di quasi un metro e 90 come lui se ne sia andato così, in un secondo. Viveva la moto in maniera intensa, era davvero una persona speciale. Noi lo chiamavamo ‘il fantastico’ per la sua grande passione».

benvenuta primavera


 
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Oggi 20 marzo, alle 6 e un quarto circa, avviene l’equinozio di primavera: il Sole supera l’equinozio celeste, passa nell’emisfero celeste settentrionale e segna quel primum vere, il primo giorno di primavera, che dà il nome a tutta la nuova stagione

lunedì 19 marzo 2012

auguri papà


E se avessi saputo che la vita ti avrebbe riservato questo........non sarei voluta crescere,......si ...perche' crescendo incominciai ad allontanarmi da te.....dal tuo affetto...dalle tue carezze.....dalle tue parole....ma non perche' lo volevo....ma perche' mi vergognavo....mi sentivo grande.....e credevo di non aver bisogno piu' di una parola , invece....proprio adesso che sono adulta ...mi accorgo di quanto sei importante per me.....di quanto ho ancora bisogno di te. Ma adesso purtroppo te lo posso dire solo scherzando perchè per te non sono una bimba ,,,ma una che ti tormenta e ti fa dispetti.!!!...AUGURI PAPA'.....te li ho fatti a voce tre volte e ogni volta mi hai detto mavala auguri!!!!



che figo che sei ...auguri papà 19.03.2012


domenica 18 marzo 2012

Venezia - Marmolada con bici e sci in meno di 13 ore: Alessandro Forni domina le Dolomiti

Venezia - Marmolada con bici e sci in meno di 13 ore: Alessandro Forni domina le Dolomiti


NordEst - L'atleta trentino Alessandro Forni è arrivato felice anche se stanco per l'impresa, in piazza Duomo a Trento. Impresa solitaria senza sponsor, contro ogni limite da Venezia a Punta Penia con bici e sci.

L'impresa in tempo reale il 16 marzo 2012:ORE 5.00 Partenza in bici da Venezia
ORE 9.00 Arrivo a Belluno e prima breve sosta
ORE 11.00 Arrivo ad Agordo
ORE 13.00 Inizio salita al passo Fedaia

ORE 15.00 Partenza con gli sci - Inizio ascesa Marmolada
ORE 17.30 Alessandro Forni raggiunge la vetta della Marmolada (Punta Penia) dopo 12 ore e mezza.
La fatica comincia a farsi sentire ma il successo dell'impresa lo ripaga dello sforzo fatto fin qui. Discesa con gli sci e di nuovo in sella.
ORE 22.30 Rientro in bici in piazza Duomo a Trento

Missione compiuta: dopo il Cevedale la Marmolada - Dalla Laguna alle Dolomiti pedalando e sciando in solitaria. E' stata la nuova sfida – dopo il record registrato nel 2011 – dell'atleta trentino Alessandro Forni.

“Siccome non sono uno a cui piace stare fermo – spiega l'atleta a Trento - le mie idee continuano ad andare avanti. Per questo ho scelto la cima più alta della Marmolada (e di tutte le Dolomiti), Punta Penia, partendo da Venezia, quindi dal mare, in bicicletta, sempre con sci ed attrezzatura caricati sulla bici, insomma con lo stesso spirito del Cevedale: in autosufficienza.
In questo caso però, ridisceso al Passo della Fedaia, dove ho lasciato la bici, ho deciso di tornare a Trento, arrivando così in serata nella mia città natale. Una grande soddisfazione, senza grandi sponsor alle spalle, inneggiando ad uno sport pulito, vicino all'ambiente e alla fatica più vera”.
 
Alex Fink Dega La vera Impresa ! Grande esempio per i giovani ! Chi ha le motivazioni e la grinta, arriva dove vuole senza l'aiuto di nessuno
Sergio Lorenzi Complimenti Alessandro F. bravissimo super, a differenza di altri che con gli sponsor non riescono a concludere i loro obbiettivi

Trebo Davide Bravo ale!

Marco Facchinelli Grande Ale!!!
Ahahah!!!bravo Sergio!!ben detto!!!
 

Alessandro Forni Grazie...ma sono stato anche fortunato ieri...vento a favore tra Belluno e Caprile, la neve ok nonostante il caldo...insomma ho fatto più chilometri in bici in questi due giorni che quasi in tutto l'inverno...vuol dire che gli sci servono a qualcosa come allenamento...anzi..

Giuliano Ioriatti Grande Ale! riesci sempre a stupire e quel che fa differenza sempre con la max umiltà, esempio di un vero atleta, bravo ancora.

Dossi Marcellina Ale mi ricordo sempre le prime tue parole quando ti ho conosciuto..sono passati anni e sei sempre uguale ..QUELLO CHE FA LA DIFFERENZA ..oltre la tua grande forza di volontà è la tua Semplicita' ...grande!!!!!!!!!
 

 
 
 
 
 
 
 

venerdì 16 marzo 2012

la fede nel quarto dito???



Impressionante, non ho mai sentito una spiegazione così logica e bella del xké l...a fede si usa nel quarto dito... Leggete ne vale la pena.

Una leggenda cinese è riuscita ad spiegare in una maniera molto convincente: I pollice rappresentano i genitori. L'indice rappresentano i fratelli, sorelle e amici. Il dito medio rappresenta te stesso. L'anulare (quarto dito) rappresenta il tuo coniuge. Il mignolo rappresenta i tuoi figli.
Ora unisci le tue mani, palmo contro palmo, dopo, poi unisci un dito medio all'altro facendo in maniera che essi puntino verso te, come nell'immagine...
Ora tenta separare in maniera parallela i tuoi pollici (genitori) noterai che si separano xké i tuoi genitori non sono destinati a vivere con te sino alla tua morte, unisca le dita nuovamente.
Ora faccia lo stesso con gli indicatori (fratelli, sorelle e amici) anche essi si separano xké loro se ne vanno ognuno alla ricerca del suo destino, unisci nuovamente le dita. Ora tenta separare i mignoli (figli) anch'essi si separano xké i figli crescono e quando possono farcela da soli se ne vanno, unisci nuovamente le dita.
Finalmente prova a separare le dita anulare (coniuge)e ti sorprenderai quando non riuscirai assolutamente separale. Questo è dovuto al fato che una coppia è destinata a stare assieme sino a l'ultimo giorno della loro vita, ed è per questo che la fede si usa nel quarto dito. Ti piace?