Rimini, 19 marzo 2012 - LE MOTO erano la sua grande passione. E anche ieri non aveva rinunciato all’appuntamento con gli
«Sembrava stesse meglio, ma il battito era sempre
MASSIMO Montebelli fra i motociclisti professionisti e i semplici appassionati di due ruote era considerato un artista,
«Diceva sempre che lui aveva fatto quella vera — ricorda commosso Paolo Focchi che condivideva con Montebelli la passione per le due ruote — Erano i tempi in cui non c’erano sponsor o case costruttrici alle spalle: Massimo si era sempre arrangiato». In sella alla sua moto partecipò a sei edizioni consecutive fra il 1988 e il 1993, conquistando in quest’ultima l’ottavo posto assoluto, e l’ultima nel 2001. Ma l’amore per le due ruote non si era spenta. «Nel garage della sua abitazione di Coriano — prosegue Focchi — aveva allestito un’officina dove preparava le moto per le gare in Africa, quelle dove le condizioni sono davvero estreme. Massimo si occupava di tutte quelle parti che soffrivano le alte temperature come il serbatoio, per questo era stato soprannominato il mago dell’alluminio. Il suo lavoro era conosciuto e apprezzato non solo in Italia, ma anche all’estero. Tanti piloti da tutta Europa gli commissionavano lavori sulle proprie moto. E lui era pronto a lavorare anche tutta la notte per prepararla a dovere. Aveva delle mani d’oro e creava delle opere d’arte».
ANCORA da fissare la data dei funerali di Massimo Montebelli che era nato a Rimini nel 1959. «Non posso davvero