Penso che tutti dovremmo studiare le formiche, loro hanno una stupefacente teoria in quattro parti, ecco la prima: Le formiche non mollano. Questa è una buona filosofia. Se stanno andando in un posto e tu provi a fermarle, loro cercano un’altra strada, scalano sopra, scavano sotto, girano attorno; iniziano a cercare un’altra strada. Che filosofia chiara! Non smettere mai di cercare una strada per arrivare dove vuoi andare. Secondo, le formiche durante tutto l’inverno pensano all’estate. Questo è molto importante. Durante l’inverno le formiche ricordano a se stesse: “Non durerà a lungo; usciremo presto di qui.” E il primo giorno che la temperatura si alza un po’ le formiche escono. Se ritorna il freddo, rientrano, ma poi appena si riscalda riescono. Non vedono l’ora di uscire. Continuano a pensare positivamente. La terza parte della filosofia delle formiche è che le formiche per tutta l’ estate pensano all’inverno. Questa è un ottima prospettiva. Non puoi essere cosi ingenuo da pensare che l’estate duri per sempre. Quindi le formiche raccolgono d’estate il cibo per l’inverno. Un vecchio saggio dice:” Non costruire la tua casa sulla sabbia d’estate.” Perché abbiamo bisogno di un tale consiglio? Perché è importante essere realistici. In estate devi pensare alla roccia e al temporale, mentre ti godi la sabbia e il sole. E questa è l’ultima parte: Una formica d’estate, Quanto cibo raccoglie per l ‘inverno? Tutto quello che gli è possibile. Che incredibile filosofia; la filosofia ”tutto-quello-che-è-possibile”. Wow, che stupenda lezione da imparare, il seminario delle formiche: Non mollare mai, stai positivo, pensa al futuro e fai tutto quello che puoi.
mercoledì 12 marzo 2014
sabato 8 marzo 2014
Pedri Cristina r.i.p.
Travolta sulle strisce, muore a Rovereto
8 Marzo 2014 78 commenti
Un rumore sordo, nemmeno tanto forte. A chiudere gli occhi pareva che non fosse successo niente di grave. Invece il dramma era lì, sull'asfalto. Cristina Pedri, 54 anni, roveretana, è stata investita al semaforo di corso Rosmini. La sua bicicletta, quella in sella alla quale la si vedeva passare in città, non poteva proteggerla contro quel camion. E l'impatto, devastante, non le ha lasciato alcuna possibilità. È morta sul colpo, schiacciata dalle ruote. Mentre i passanti erano immobili a lato strada, increduli.
Perché il semaforo di corso Rosmini è il cuore della città. È noioso, lungo per i pedoni. Ma mai nessuno ne aveva colto la pericolosità. Fino a ieri. È accaduto alle 13.30. A quell'ora Cristina Pedri era uscita dal negozio Cisalfa di via Tacchi, dove lavorava da decenni, dov'era un'istituzione. Doveva andare in posta. In sella alla bici si è diretta lungo corso Rosmini. L'unico dato certo è che al momento dell'impatto era in mezzo all'incrocio con via Fontana: si trovava un metro a sinistra dalle strisce pedonali. Stava attraversando l'incrocio. In quel momento è passato un camion, che da corso Rosmini ha svoltato a destra su via Fontana. E l'ha investita in pieno.
L'altro dato certo è che il camion qualche istante prima era fermo al semaforo. È partito quando è scattato il verde. A dirlo sono due automobilisti che lo seguivano a bordo di un furgone.
Se queste sono le certezze, l'unica spiegazione attualmente possibile - visti anche i rilievi dei vigili urbani - è che la bicicletta e il camion fossero appaiati, su corso Rosmini. Entrambi fermi al semaforo. Ma il camion nemmeno ha visto la donna: troppo alto il mezzo pesante, troppo bassa la bicicletta. Quando è scattato il verde lei dev'essere andata dritta, il camion deve aver fatto manovra senza nemmeno accorgersi che c'era qualcuno alla sua destra. Questa è quantomeno la ricostruzione dei vigili urbani, a poche ore dalla tragedia. Una ricostruzione che ha tuttavia poche basi d'appoggio: i testimoni (che pur a quell'ora devono esserci stati, in via Fontana) si sono dileguati prima dell'arrivo delle forze dell'ordine. Chi ha visto, ha visto solo il camion, da dietro.
L'ha visto fermarsi all'improvviso, ha visto scendere l'autista, che ha iniziato a gridare disperato, prendendosi a pugni in testa. Una ricostruzione che combacia con quanto raccontato dallo stesso autista del camion, sentito ieri dalla polizia municipale. Ha detto di non aver visto nulla. Ha sentito un rumore, ha immaginato di aver toccato qualcosa in alto. Per questo è sceso, solo per controllare. E ha visto una scena agghiacciante. La stessa che si è presentata ai soccorsi, qualche istante più tardi. La bicicletta letteralmente spaccata in due: da una parte le ruote, dall'altra il telaio, incastrato sotto il mezzo pesante. E la donna, incosciente, era sotto il camion, parte del corpo incastrato sotto una ruota. Una scena straziante, davanti alla quale non restava niente da fare. Ma ci hanno provato lo stesso. Sia i medici dell'ambulatorio di corso Rosmini, che sentito il trambusto sono scesi in strada, sia la Croce Rossa di Folgaria in quel momento di passaggio sul corso, sia il 118. Ci hanno provato, ma si sono dovuti arrendere. Non c'era modo di evitare il dramma.
50 ANNI del Magno Riccardo FESTONAAAA
festeggiati alla grande alla stube del galletto a Cadine
Gregorio Nicolodi, Magno e Sembenini Tutti e di più Romina Ale Nicoletta Sandro Bruschetti Francesca ecc. ecc.
mercoledì 5 marzo 2014
Rovereto come Santiago de Compostela.
Rovereto come Santiago de Compostela.
La città della Pace sarà la meta finale del “pellegrinaggio civile” che costituirà l'evento principale delle iniziative promosse della Fondazione Opera Campana dei Caduti nell'anno in cui prendono avvio le celebrazioni per ricordare il centenario della Prima Guerra Mondiale.
Dal rifugio Contrin, nel cuore della val di Fassa, il 29 giugno prenderà avvio un cammino che si snoderà lungo la val di Fiemme, la Valsugana, gli altipiani di Folgaria, Lavarone e Luserna per arrivare a Rovereto il 20 luglio sul Colle di Miravalle all'ombra della Campana dei Caduti. I pellegrini si muoveranno lungo il percorso del “Sentiero della pace” realizzato dalla provincia autonoma di Trento trent'anni fa. Con i suoi 521 chilometri dal Passo del Tonale alla Marmolada il tracciato composto da 7 tratti e 29 tappe, si presenta come un trekking turistico-sportivo. Ora l'idea è quella di dare un'anima al Sentiero, offrendo agli escursionisti non solo spunti di osservazione sugli aspetti tecnico-militari della guerra, ma anche motivi di meditazione sulle vicende umane che hanno coinvolto il soldato impegnato al fronte, a contatto diretto e continuo con altri soldati definiti “nemici” e in dialogo drammatico con i problemi dell’esistenza umana e con il mistero della morte. Meta finale del percorso è la Campana dei Caduti che oltre ad essere il simbolo della tragedia della Grande Guerra, incarna con i suoi cento rintocchi un alto messaggio di Pace. Percorrere il Sentiero della Pace, oltre che essere un utile esercizio fisico-sportivo e oltre a valorizzare sotto il profilo turistico i luoghi della prima guerra mondiale, diventerà anche un fruttuoso cammino di formazione personale sul tema della pace.
Il progetto “Pellegrino per la Pace”, in piena sintonia con quanto richiesto dalla provincia autonoma di Trento ossia valorizzare il patrimonio esistente in Trentino, non si limiterà al solo anniversario della Grande Guerra ma costituirà un'attrazione durevole nel tempo, tale da dare avvio a una tradizione che possa prolungarsi ben oltre il 2018, anche perché il Sentiero non verrà percorso soltanto dagli sportivi o dagli escursionisti interessati alle vicende della guerra, ma anche da molte altre persone alla ricerca di qualcosa di diverso, di più appagante rispetto ad altri “sentieri” che segnano varie località delle Alpi e non solo. A dare vita al pellegrinaggio civile, oltre ai singoli, saranno coinvolti numerosi gruppi del territorio, dall'Associazione Nazionale Alpini alla SAT, dalle Pro Loco ai gruppi scout.
Un altro momento importante - presentato stamane nel corso di una conferenza stampa dal Reggente della Fondazione Opera Campana dei Caduti, Alberto Robol - sarà all'insegna della parola “internazionalità”. Il 4 ottobre, anniversario del primo suono di Maria Dolens, a Rovereto sarà insediata la Commissione “Cittadinanza attiva, Cultura della Pace, Diritti dell’Uomo” nell’ambito delle città operanti nel “Club di Strasburgo” con il patrocinio del Consiglio d’Europa. La commissione - che vede Rovereto come promotore in virtù della sua storica vocazione di luogo di incontro e dialogo e di promozione della cultura della pace e dei diritti umani - avrà quale scopo principale il coinvolgimento delle città europee raccolte nel Club e di attrarne altre per attivare iniziative atte a rinsaldare i rapporti tra diverse municipalità, scambiare buone pratiche, concepire e realizzare progetti congiunti.
Altre iniziative che caratterizzeranno il 2014 saranno i “Venerdì sera al Colle” in occasione delle aperture serali per ascoltare il suono di Maria Dolens dal 13 giugno al 15 settembre. Venerdì 13 giugno si potrà ascoltare il Coro Bianche Zime, il 29 agosto verrà proposto il Musical allestito dal Minicoro di Rovereto “Chi ha rubato il Campanone?”, il 5 settembre sarà la volta del gruppo “Trentino Storia Territorio” e il 12 settembre concerto di chiusura con la Musica Cittadina “R. Zandonai”. Una nuova edizione della mostra Human Rights dal 28 giugno, una cerimonia il 12 agosto in ricordo di Padre Eusebio Jori (Reggente della Fondazione Opera Campana dei Caduti) nel 35° anniversario della sua morte e la tradizionale Giornata Internazionale della Pace dell'ONU il 21 settembre completeranno le iniziative.
La città della Pace sarà la meta finale del “pellegrinaggio civile” che costituirà l'evento principale delle iniziative promosse della Fondazione Opera Campana dei Caduti nell'anno in cui prendono avvio le celebrazioni per ricordare il centenario della Prima Guerra Mondiale.
Dal rifugio Contrin, nel cuore della val di Fassa, il 29 giugno prenderà avvio un cammino che si snoderà lungo la val di Fiemme, la Valsugana, gli altipiani di Folgaria, Lavarone e Luserna per arrivare a Rovereto il 20 luglio sul Colle di Miravalle all'ombra della Campana dei Caduti. I pellegrini si muoveranno lungo il percorso del “Sentiero della pace” realizzato dalla provincia autonoma di Trento trent'anni fa. Con i suoi 521 chilometri dal Passo del Tonale alla Marmolada il tracciato composto da 7 tratti e 29 tappe, si presenta come un trekking turistico-sportivo. Ora l'idea è quella di dare un'anima al Sentiero, offrendo agli escursionisti non solo spunti di osservazione sugli aspetti tecnico-militari della guerra, ma anche motivi di meditazione sulle vicende umane che hanno coinvolto il soldato impegnato al fronte, a contatto diretto e continuo con altri soldati definiti “nemici” e in dialogo drammatico con i problemi dell’esistenza umana e con il mistero della morte. Meta finale del percorso è la Campana dei Caduti che oltre ad essere il simbolo della tragedia della Grande Guerra, incarna con i suoi cento rintocchi un alto messaggio di Pace. Percorrere il Sentiero della Pace, oltre che essere un utile esercizio fisico-sportivo e oltre a valorizzare sotto il profilo turistico i luoghi della prima guerra mondiale, diventerà anche un fruttuoso cammino di formazione personale sul tema della pace.
Il progetto “Pellegrino per la Pace”, in piena sintonia con quanto richiesto dalla provincia autonoma di Trento ossia valorizzare il patrimonio esistente in Trentino, non si limiterà al solo anniversario della Grande Guerra ma costituirà un'attrazione durevole nel tempo, tale da dare avvio a una tradizione che possa prolungarsi ben oltre il 2018, anche perché il Sentiero non verrà percorso soltanto dagli sportivi o dagli escursionisti interessati alle vicende della guerra, ma anche da molte altre persone alla ricerca di qualcosa di diverso, di più appagante rispetto ad altri “sentieri” che segnano varie località delle Alpi e non solo. A dare vita al pellegrinaggio civile, oltre ai singoli, saranno coinvolti numerosi gruppi del territorio, dall'Associazione Nazionale Alpini alla SAT, dalle Pro Loco ai gruppi scout.
Un altro momento importante - presentato stamane nel corso di una conferenza stampa dal Reggente della Fondazione Opera Campana dei Caduti, Alberto Robol - sarà all'insegna della parola “internazionalità”. Il 4 ottobre, anniversario del primo suono di Maria Dolens, a Rovereto sarà insediata la Commissione “Cittadinanza attiva, Cultura della Pace, Diritti dell’Uomo” nell’ambito delle città operanti nel “Club di Strasburgo” con il patrocinio del Consiglio d’Europa. La commissione - che vede Rovereto come promotore in virtù della sua storica vocazione di luogo di incontro e dialogo e di promozione della cultura della pace e dei diritti umani - avrà quale scopo principale il coinvolgimento delle città europee raccolte nel Club e di attrarne altre per attivare iniziative atte a rinsaldare i rapporti tra diverse municipalità, scambiare buone pratiche, concepire e realizzare progetti congiunti.
Altre iniziative che caratterizzeranno il 2014 saranno i “Venerdì sera al Colle” in occasione delle aperture serali per ascoltare il suono di Maria Dolens dal 13 giugno al 15 settembre. Venerdì 13 giugno si potrà ascoltare il Coro Bianche Zime, il 29 agosto verrà proposto il Musical allestito dal Minicoro di Rovereto “Chi ha rubato il Campanone?”, il 5 settembre sarà la volta del gruppo “Trentino Storia Territorio” e il 12 settembre concerto di chiusura con la Musica Cittadina “R. Zandonai”. Una nuova edizione della mostra Human Rights dal 28 giugno, una cerimonia il 12 agosto in ricordo di Padre Eusebio Jori (Reggente della Fondazione Opera Campana dei Caduti) nel 35° anniversario della sua morte e la tradizionale Giornata Internazionale della Pace dell'ONU il 21 settembre completeranno le iniziative.
martedì 25 febbraio 2014
le persone non si dimenticano
Le persone non si dimenticano..
Non puoi dimenticare chi un giorno ti faceva sorridere, chi ti faceva battere il cuore, chi ti faceva piangere per ore intere.
Le persone non si dimenticano.
Cambia il modo in cui noi le vediamo, cambia il posto che occupano nel cuore, il posto che occupano nella nostra vita.
Ci sono persone che hanno tirato fuori il meglio di me, eppure adesso tra noi,… c’è solamente un semplice ‘ciao’. Ci sono persone che hanno preso il mio cuore e lo hanno ridotto in mille pezzi, senza nemmeno pensarci due volte.
Ci sono persone che sono entrate nella mia vita in punta di piedi e ne sono uscite esattamente nello stesso modo. Ci sono persone che hanno creato un gran casino, che hanno sconvolto i miei piani, che hanno confuso le mie idee.
Ci sono persone che nonostante tutto, sono ancora parte della mia vita.
Ci sono persone che sono arrivate e non sono più andate via.
Ci sono persone che, anche se io non le ho mai sentite, ci sono sempre state.
E poi ci sono persone che non fanno ancora parte della mia vita, ma che tra qualche anno forse, saranno le persone più importanti per me.
Ci sono persone che: nonostante mi abbiano fatto versare lacrime, mi abbiano stravolto la vita, mi hanno insegnato a vivere. Mi hanno insegnato a diventare quello che sono. E, anche se oggi tra noi resta solamente un sorriso o un semplice ‘ciao’, faranno per sempre parte della mia vita.
Io non dimentico nessuno. Non dimentico chi ha toccato con mano, almeno per una volta, la mia vita.
martedì 4 febbraio 2014
03.02.14 ,,,TUTTO GIUSTO TUTTO SBAGLIATO !!!!!!!!!
Ho imparato che la calma è molto più destabilizzante della rabbia…
che un sorriso disarma molto più di un volto corrugato,
ho imparato che il silenzio di fronte ad un’offesa
è un grido che fa tremare la terra.
Ho imparato che come un amore rifiutato non si perde
ma torna intatto a colui che voleva donarlo,
così accade per la rabbia, le offese…
siamo noi a decidere se farci toccare o meno da un sentimento,
di qualsiasi sentimento si tratti.
Non importa se stai procedendo molto lentamente…
ciò che importa è non fermarsI
una donna forte
Una donna forte si impegna ogni giorno per mantenere
il suo corpo in
forma.
Ma una donna coraggiosa costruisce relazioni per
mantenere la sua anima in forma.
Una donna forte non ha paura di niente.
Ma una donna coraggiosa dimostra coraggio in mezzo
alla paura.
Una donna forte, non permette a nessuno di avere la
meglio su di lei.
Ma una donna coraggiosa dà il meglio di sé a tutti.
Una donna forte fa errori ed evita di ripeterli in futuro.
Una donna coraggiosa capisce che gli errori della vita
possono anche essere benedizioni
inaspettate, e capitalizza su di essi
Una donna forte indossa uno sguardo di fiducia sul
viso.
Ma una donna coraggiosa indossa grazia.
Una donna forte ha fede di essere abbastanza forte per
il viaggio.
Ma una donna coraggiosa ha fede che è nel viaggio che
diventerà forte.
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