sabato 18 giugno 2022

C'era una volta!





C'era una volta la vacanza estiva che durava dai due ai tre mesi.
Aveva un nome obsoleto ed in disuso, "la villeggiatura". Tanti partivano addirittura ad inizio giugno od ai primi di luglio e tornavano a metà settembre. L' autostrada era una fila di Fiat 850, 600, 1100, 127, 500 e 128, Maggiolini e Prinz. Non era guardato affatto chi aveva la Bmw la Mercedes o l'Audi, perché gli status symbol allora non esistevano. Era tutto più semplice e più vero.
La vacanza durava talmente tanto che avevi la nostalgia di tornare a scuola e di rivedere gli amici del tuo quartiere, ed al ritorno non ricordavi quasi più dove abitavi. La mattina in spiaggia la 50 lire per sentire le canzoni dell'estate nel juke box o per comprare coca cola e pallone.
Malgrado i 90 giorni ed oltre di ferie, l'Italia era la terza potenza mondiale, le persone erano piene di valori e il mare era pulito.
Si era felici, si giocava tutti insieme, eravamo tutti uguali e dove mangiavano in quattro mangiavano anche in cinque, sei o più. Nessuno aveva da studiare per l'estate e l'unico problema di noi ragazzi era non bucare il pallone, non rompere la bicicletta e le ginocchia giocando a pallone altrimenti quando rientravi a casa ti prendevi pure il resto.
Il tempo era bello fino al 15 di Agosto, il 16 arrivava il primo temporale e la sera ci voleva il maglioncino perchè era più fresco.

Intanto arrivava settembre, tornava la normalità. Si ritornava a scuola, la vita riprendeva, l'Italia cresceva e il primo tema a scuola era sempre.
"Parla delle tue vacanze". Oggi è tutto cambiato, diverso. La vacanza dura talmente poco che quando torni non sai manco se sei partito o te lo sei sognato. E se non vai ai Caraibi a Sharm o ad Ibiza sei uno stronzo. O magari hai tante cose da fare che forse è meglio se non parti proprio, ti stressi di meno.
Una risposta certa è che allora eravamo tutti più semplici, meno viziati e tutti molto più felici, noi ragazzi e pure gli adulti. La società era migliore, esisteva l’amore, la famiglia, il rispetto e la solidarietà. Fortunati noi che abbiamo vissuto così.
La vita era quella vera insomma.

venerdì 27 maggio 2022

LA PAURA



Non devi avere paura”, ci dicono.

“Fregatene della Paura”, ci dicono.

Come se potessimo non averla, la Paura. Come se Madre Natura non ci avesse dotato di uno straordinario sistema di allarme per proteggerci da tutto quel che potrebbe arrecarci danno. Come se fregarsene fosse la soluzione.

Non lo è.

La Paura questo fa: ci protegge, ci vuole mantenere in vita e questo, bene o male, qualcuno lo sa.

Quello a cui quasi nessuno pensa, invece, è che la Paura vuole ricordarci che dovremmo essere un po’ più gentili con noi stessi.

La Paura di essere giudicati, ad esempio, ci ricorda che gli unici giudizi che ci danno fastidio sono quelli che, in fondo, corrispondono ai nostri e quindi ci stimola a essere un po’ più clementi, un po’ più tolleranti, ad accettare il fatto che non siamo perfetti e che va bene lo stesso.

La Paura di non farcela, ad esempio, ci ricorda che ogni tanto possiamo anche dire basta, fermarci, riposare. Che non tutte le promesse vanno mantenute, che non tutte le gare vanno corse.

La Paura di perdere qualcuno, infine, ci ricorda che noi dovremmo bastare a noi stessi, che non possiamo perdere nessuno perché nessuno possediamo e che per ogni persona che temiamo di veder andar via esiste un vuoto che solo noi possiamo riempire. Di consapevolezza, di luce, di amore per quella parte di noi che la Paura vuole proteggere a tutti i costi.

La Paura è bellissima, se ci pensi: ti ricorda che puoi riposare, che vai bene così come sei e che nessun vuoto è mai veramente tale, quando tu ti basti

venerdì 20 maggio 2022

Buon compleanno papá

👋😘😘papà meglio di mille insegnanti! Grazie x quello che mi hai insegnato 🤗😘😘









 

lunedì 18 aprile 2022

SORRIDI



Buongiorno a te
che sono tre minuti che sei sveglia
ma è già da un'ora che rifletti.
Che questa notte hai chiuso gli occhi
ma senza riposare.
Ed hai il caffè che fuma sopra il tavolo.
Buongiorno a te.
Che di motivi per fermarti
eccome se ne avresti.
E invece no.
Tu hai scelto di lottare.
Di non scappare.
Da questa vita che non ha risposte
e a volte ti fa male.
Buongiorno a te
che ti rimbocchi occhi e cuore.
E nonostante tutto.
Ti dedichi ogni giorno la tua dolcezza.
Il tuo coraggio.
Il tuo sorriso migliore.
Andrew Faber

mercoledì 6 aprile 2022

ciao SILVANO

CIAO SILVANO
Non c'è più niente da sperare. Hanno ritrovato il tuo corpo sulle montagne che tanto hai amato.
In questi giorni abbiamo atteso l'impossibile, tutti pregando, anche coloro che non credono più in dio.
Ci siamo sforzati di continuare a crederci con tutte le nostre forze, e ora non è rimasto più nulla, solo questo dolore senza tregua.
"Sei andato avanti", così si dice. In questo momento ci piacerebbe davvero avere la fede per credere che un giorno ci rincontreremo, per correre insieme sui sentieri del cielo, tu più veloce come lo sei stato anche qui sulla terra.
Ma ora è dura, tremendamente dura per tutti noi che ti abbiamo conosciuto.

e difficile dimenticare qualcuno che ti ha dato cosi tanto da ricordare i tuoi ricordi saranno miei compagni grazie Silvano


.. è stato anche un mio compagno di viaggio. Lui da atleta, io da accompagnatore. Erano i Mondiali in Galles ed ho avuto il piacere di conoscere l'uomo, l'atleta ed il compagno.
Faceva parte della "vecchia", quelli del trail running ruspante, degli abbracci forti e dei pochi amici che si ritrovavano per quelle poche gare in calendario. Molti non hanno potuto avere il piacere di poterlo conoscere... ma oggi piangiamo un "vero" di questo sport. Oggi piangiamo, purtroppo prematuramente, un uomo abbracciando la sua famiglia e tutti coloro che gli hanno voluto bene. Che le sue montagne possano cullare il suo spirito, la sua anima ed il suo ricordo, come solo un genitore può fare.
Ciao Silvano

Ciao Silvano, Ciao Capitano,
uomo di altri tempi, persona semplice, sincera e buona, persona e atleta di rara forza ma soprattutto dal grande senso dell'amicizia e con una passione speciale per le sue montagne.
Ricordo l'orgoglio provato quando mi hai invitato ad entrare nel Triathlon Trentino al termine di una delle prime edizioni delle Porte di Pietra (che ovviamente avevi vinto); non ero nessuno nell'ambito sportivo e non avevo mai avuto una squadra o un capitano, ma con un sorriso sincero mi avevi chiesto di essere amici (veri non virtuali); ero orgoglioso come solo un bambino può esserlo di fronte al campione che vede in televisione.
Avevo poi subito percepito che non eri il campione della televisione ma eri invece "diverso". Nella Tua squadra non c'erano tessere o quote, non c'erano assemblee o altro ma solo una comune passione per l'andar per monti e un grande gruppo di amici. Non c'erano cronometri, non c'era distinzione tra atleti forti o zopeloni come me, non c'era neppure spazio per i social su cui spendere le proprie imprese. Anarchia totale ma con un'unica certezza in mezzo a tutto questo ossia che Tu eri il Capitano.
Il Capitano, l'esempio.
Avevi una visione semplice, libera, vera, della tua grande passione che trasmettevi a tutti parlando di sentieri, cime, rifugi che ricordavi sempre con memoria lucida e invidiabile a conferma dell'amore per questi luoghi.
Mi dicevi sempre di essere ammirato per i giri che facevo e io da un lato mi inorgoglivo nuovamente e dall'altro avevo il dubbio che mi prendessi in giro, perché rispetto al tuo andar per monti mi sentivo sempre un bambino.
Dalla cima vedevi sempre nuove mete e altre ancora. Una voglia di vivere unica unita ad una serenità che in montagna sembrava rendere tutto semplice. Difficile accettare quello che è successo.
Tengo quindi stretto il ricordo di Te, del tuo modo "controcorrente" di vivere questa vita inseguendo ciò che ci fa star bene e non ciò che può piacere agli altri.
Non potrò poi non rivederti lungo i sentieri del Calisio o al lago di Santa Colomba per fare insieme un veloce bagno prima di tornare a casa e sorriderò ogni volta che ripenserò a quella volta che mi hai salvato in mezzo alla ramblas di Barcellona.
Il mio pensiero triste va però ora alla tua famiglia e ai tuoi figli, grandi e piccoli. Difficile trovare parole che abbiano un senso in questo momento. Spero solo che ricordino sempre di aver avuto un papà e un compagno speciale e che questo possa dare loro la forza necessaria. LUCA

Ciao Silvano, battaglia indimenticabile in quel 2016, ma sappiamo che non smetterai di
correre...! TIZIANO SARTORI





mercoledì 30 marzo 2022

BISOGNA SAPER ATTENDERE

 Si attende un amore,
si attende una parola,
si attende un gesto,
si attende un appuntamento,
si attende una guarigione,
si attende la pace.....

Bisogna saper attendere senza la frenesia contemporanea, le cose si assaporano...
Abbiamo tutti i nostri momenti magici, quelli che siamo chiamati a dare il meglio.. Ed è propio in questo momento che invece spesso scivoliamo.. 
Sbagliamo perchè abbiamo paura a esser felici, a volte bariamo a noi stessi per non cambiar le nostre abitudini, 
Ci sono momenti che sperimenti quello che il corpo ti chiede sensazioni positive
 in altri momenti siamo in una fase di rifiuto 
ma in realtà noi siamo tutto 
ATTENDIAMO.!!
il fiato corto e il cuore a mille sono le emozioni vere!







venerdì 11 marzo 2022

LA REALTA NON E' QUELLA CHE SEMBRA 25.02.2022 GUERRA LA RUSSIA CONTRO UCRAINA

Anno 2022...
Questo periodo ha fatto emergere la pochezza dei media, molto abili ad alimentare l’ansia e la paura ma non tutto è come sembra.

Ci sono due stanze del non è come sembra.

Stanza uno: sono nate nuove realtà.

Scuole indipendenti, persone che si aiutano, nuove amicizie più sincere, nuove professioni sono nate per chi è stato abile a cambiare.

Allo stesso tempo ci sono state scuole che hanno emarginato, persone che hanno aggredito, amici che si sono rivelati nemici, professioni che sono saltate.

Stanza due: la riscoperta dei valori.

La paura e l'incertezza hanno portato le persone a rendersi conto che tutto il cinema che stavano vivendo può svanire in pochi minuti e le ha portate a cercare qualcosa di più stabile e quella stabilità la puoi trovare solo dentro di te.

Questo ha portato ad una maggiore ricerca del proprio centro, il desiderio di lavorare su di sé e la riscoperta di quei valori ancestrali che danno maggiore sicurezza.

Allo stesso tempo, molte persone hanno tirato fuori il peggio di sé, sono emersi i volti di chi basa la sua vita sulla superficialità perché ha paura della sua profondità e di conseguenza la scarica in faccia ad amici, vicini e coinquilini di questo pianeta.

Il punto però è un altro, il punto è che da due anni a questa parte è diventata molto evidente (non a tutti) la macchina delle menzogne che manipola la mente delle persone (non tutte) e le porta di conseguenza ad agire nella paura rimanendo in superficie e di conseguenza scagliandosi contro i propri pari agendo senza coscienza.

La pandemia ha mostrato molta mal informazione e lo stato militare attuale che coinvolge Russia e Nato, sta mettendo la ciliegina sulla torta.

Se osservi esclusivamente le informazioni trasmesse in tv vedi una realtà che, se fai un minimo di ricerca sul web, capisci subito che è tutt’altro che reale. Immagini prese da videogiochi, esplosioni avvenute nel 2015 fatte passare come esplosioni attuali e molte altre immagini di questo tipo. Se non ci credi ti esorto a cercare nel web.

Questo fa capire una cosa su tutte: la raccolta di informazioni è utile per farti un’idea ma non è la realtà. Per vedere la realtà dovresti essere sul posto ma ti assicuro che spesso anche chi è sul posto non si rende conto della vera realtà che sta vivendo.

Se dai per assodato che la realtà non è quasi mai quella che sembra, impari a uscire dal giudizio e forse smetti di scagliarti contro ai tuoi pari.

C’è qualcosa al dì là delle apparenze che andrebbe ricercato perché ti avvicina sempre più alla vera verità.

SE LA REALTA’ NON È QUELLA CHE SEMBRA FATTI UN BEL RESPIRO E CONCENTRATI SU COSA PUOI FARE DI BUONO!

Spegni la tv e fatti una passeggiata in un bosco con la tua famiglia, lavora con più serietà su di te, guarda all’esistenza per quello che è...

Smetti di alimentare la paura e l’instabilità a causa di realtà finte che ti si palesano di fronte. 

È già abbastanza destabilizzante capire chi sei e cosa ci fai qui 😅

Tu cosa vedi quando riesci ad andare oltre le apparenze?

Cristian