“Fregatene della Paura”, ci dicono.
Come se potessimo non averla, la Paura. Come se Madre Natura non ci avesse dotato di uno straordinario sistema di allarme per proteggerci da tutto quel che potrebbe arrecarci danno. Come se fregarsene fosse la soluzione.
Non lo è.
La Paura questo fa: ci protegge, ci vuole mantenere in vita e questo, bene o male, qualcuno lo sa.
Quello a cui quasi nessuno pensa, invece, è che la Paura vuole ricordarci che dovremmo essere un po’ più gentili con noi stessi.
La Paura di essere giudicati, ad esempio, ci ricorda che gli unici giudizi che ci danno fastidio sono quelli che, in fondo, corrispondono ai nostri e quindi ci stimola a essere un po’ più clementi, un po’ più tolleranti, ad accettare il fatto che non siamo perfetti e che va bene lo stesso.
La Paura di non farcela, ad esempio, ci ricorda che ogni tanto possiamo anche dire basta, fermarci, riposare. Che non tutte le promesse vanno mantenute, che non tutte le gare vanno corse.
La Paura di perdere qualcuno, infine, ci ricorda che noi dovremmo bastare a noi stessi, che non possiamo perdere nessuno perché nessuno possediamo e che per ogni persona che temiamo di veder andar via esiste un vuoto che solo noi possiamo riempire. Di consapevolezza, di luce, di amore per quella parte di noi che la Paura vuole proteggere a tutti i costi.
La Paura è bellissima, se ci pensi: ti ricorda che puoi riposare, che vai bene così come sei e che nessun vuoto è mai veramente tale, quando tu ti basti
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