venerdì 9 marzo 2012
giovedì 8 marzo 2012
giornata della donna 08/03/2012
Sono in grado di assorbire mari di lacrime all'interno di un solo abbraccio. Diffondono fasci di luce ovunque utilizzando un unico, meraviglioso strumento: il sorriso.
Raccolgono e annullano giorni e giorni di incubi, all'interno di un dolce sguardo.
Le donne... hanno dentro il loro ventre, il senso supremo dell'esistenza..."
Ma perché è stato scelto proprio l'8 marzo? Una leggenda, ormai sfatata, narra che la data fosse stata scelta per commemorare le centinaia di donne morte durante un incendio scoppiato in una fabbrica di camicie, a New York, proprio l’8 marzo del 1908.
Le origini della festa sono però diverse. La Giornata della Donna cominciò a essere festeggiata all’inizio del XX secolo e, ogni nazione, aveva fissato una sua data. Per esempio, in alcuni Paesi come l’ Austria, la Svizzera e la Danimarca, la Giornata Internazionale della Donna venne istituita per la prima volta il 19 marzo 1911 mentre negli Stati Uniti si celebrava già l’ultima domenica di febbraio.
Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale le celebrazioni furono interrotte un po’ ovunque fino al 1917 quando l’8 marzo, a San Pietroburgo, le donne guidarono una grande manifestazione che rivendicava la fine della guerra e che determinò anche l’inizio della Rivoluzione Russa di febbraio (che portò al crollo dello zarismo). Finalmente, il 14 giugno, la Seconda Conferenza Internazionale delle donne comuniste che si tenne a Mosca, fissò all'8 marzo la Giornata Internazionale dell'Operaia.
In Italia, la Giornata della Donna, si festeggiò per la prima volta nel 1922 per opera del Partito Comunista per essere poi ufficializzata nel 1946 quando venne introdotta anche la mimosa come simbolo delle celebrazioni.
Infine, nel 1977, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite stabilì ufficialmente che l’8 marzo fosse istituita, nel mondo,
Tuttavia la mimosa non è stata sempre simbolo di questa festività: se le prime rivendicazioni e celebrazioni risalgono al 1911, la comparsa della mimosa si ritrova parecchi anni dopo, nel 1946.
L'idea di adottare la mimosa come fiore ufficiale della Festa della Donna è tutta italiana: l'iniziativa partì dall'UDI (Unione Donne in Italia) che al suo interno contava esponenti del PCI, PSI, Sinistra Cristiana, Democrazia del Lavoro e Partito d'Azione.
L'8 Marzo 1946 la Giornata Internazionale della Donna fu festeggiata in tutta Italia e per la prima volta a simbolo della ricorrenza fu utilizzata la mimosa.
La scelta ricadde proprio sulla mimosa perché, oltre ad essere una pianta che fiorisce proprio agli inizi di marzo, è anche un omaggio poco costoso e per questo adatto a tutte le estrazioni sociali.
domenica 4 marzo 2012
LA VASA a Mora
bravissima oltre aver gareggiato venerdi con il pattinato Adele ha concluso la Vasa in 5ore e30m. 90km!!
meno fortunato " Nazzi "oggi non era in forma ma sempre presente e non demorde mai. Conclusa in 7ore e qualcosa.
Ale sempre forte 5ore e 2 minuti assieme a Mariano Trentini.
Che dire di Arianna Mazzel??? bravissima in 6ore e 15...e Salti Dennis in 5ore e 1minuto assieme a Carmine Tomio.
Bravissimi tuttiiiiiiiiiiiiiiiii
Bravissimi tuttiiiiiiiiiiiiiiiii
venerdì 2 marzo 2012
TRIAL DELL'ORSA GARA DA FARE COME REGALO DEL MIO ANNIVERSARIO DI MATRIMONIO.
Orsa Minore 15km • D+1000 - Orsa Maggiore 25km • D+1900 - Orsa Marathon 42km • D+2800
Dal piazzale della Chiesa di Brentino (160 slm) si percorrono circa trecento metri in lieve salita per le vie del centro, su asfalto prima e sanpietrini poi, fino all'imbocco della scalinata che segna l'inizio del Sentiero della Speranza (nr 73) per il Santuario Madonna della Corona. Un attacco subito ripido, da qui "a tutto d+" e "a zero asfalto". L'impegnativa ascesa è un susseguirsi di gradoni in pietra e sassi alternati a sentiero. L'ultimo tratto è il più irto con una decina di rampe di scale in cemento fino all'innesto con il sentiero della Valle delle Pissote (nr 75) a quota 630 mslm (km 2,5) Inizia un breve segmento di traverso in single trek a tratti esposto ma dotato di cavi di sicurezza in acciaio. Il tracciato prosegue con saliscendi continui, tra rocce e torrenti, lungo la più spettacolare valle del versante orientale del Baldo veronese. Guadato il Vajo delle Pissotte sostenendosi al cavo d'acciaio di sicurezza e posando i piedi sui massi emergenti dall’acqua, una ripida erta tra la faggeta sale sul versante orientale fino ai 748 slm di malga Orsa (km 5). Punto acqua alla fontana prima di attraversare la radura e innestarsi così nel sentiero 74. Si riprende a salire nei boschi per zig zag impegnativi e sfiancanti. La variante di sentiero devia sulla destra, sempre all'insù con brevi tratti per recuperare. Un ultimo strappo tra boschi ad alto fusto e siamo a Villaggio Albarè (km 6,2). Si prosegue a destra per 10 metri su asfalto per rientrare subito nel sentiero, ora più scorrevole e pianeggiante, ai lati della foresta del Monte Cor. A Passo della Crocetta (km 7,2, 996 slm, ristoro), tocchiamo la Cima Coppi della corsa. Finalmente discesa: giù in picchiata fino a inserirsi a destra (km 8,3)nel largo sentiero (itinerario naturalistico) che porta ai Piani di Festa, a quota 670 m slm, enorme prato circolare circondato da boschi fittissimi.
Siamo circa al km 9 - 670slm - Ristoro e Bivio percorsi.
Siamo circa al km 9 - 670slm - Ristoro e Bivio percorsi.
L'Orsa Minore (percorso non competitivo) svolta a destra, Orsa Maggiore e Marathon proseguono dritto.
Orsa Maggiore e Orsa Marathon (percorsi competitivi) proseguono per variante di sentiero nel sottobosco con uno spettacolare passaggio nelle "gallerie militari". Poche centinaia di metri e siamo di nuovo sul sentiero 76 che scende a Belluno per veloce toboga tra i boschi della Val dei Ranzi, tra pista monotraccia e mulattiera, mai troppo tecnico ma comunque da percorrere con occhio attento e piede sicuro. Giunti all'agriturismo Costasenel (km 14 - 260 slm) troviamo un ristoro completo (di cui vi consigliamo di approfittare!). Da qui si risale una piccola stradina protetta da parapetto che, successivamente, in lieve discesa conduce ad un crocevia con fontanella. Si prosegue sulla mulattiera che piega sulla sinistra e sale dritta e ripida. E' il poco battuto sentiero della Val Valnasse. Sassoso e largo nella prima parte, svolta poi a destra, attraversando il rio, e diventando single trek nel sottobosco. Pochi i punti di riferimento: tratto ostico e "appeso" per evidente traccia che lascia solo brevissime pause per tirare il fiato. Attraversato un macerato di rocce e pietre il percorso sembra più facile ma è solo il preludio all'ultimo e difficile tratto che porta ai 704 slm delle Casette di Valnasse, dove intersechiamo il sentiero delle Vacche (km 16), utilizzato in passato dai mandriani locali. Ruderi e muri a secco: retaggi di antica attività pastorizia di montagna.
km 16 > Cancello orario e bivio per percorso "Orsa Marathon". A sx l'Orsa Maggiore, a dx per i temerari della Marathon.
L'Orsa Maggiore, dunque, prosegue a sinistra su saliscendi dal fondo variegato: attraversamento di rii e guadi con rocce e massi, tratti di traverso, radici sporgenti. In circa 3 km si rientra ai Piani di Festa, passando per loc. Lavaccio (680 mslm), vasta pozza dalle cui acque si alzano alti alberi secolari.
Orsa Marathon ... Si prosegue dunque a destra in salita (!) per il sentiero delle Vacche, recentemente risistemato e restituito agli escursionisti, salendo in direzione Passo Cerbiolo. Altri 700 mt di dislivello TUTTI in pista monotraccia, belli "tosti" soprattutto nella prima parte con tratti "ripidissimi" nel superamento dellla Valla dei Fo. Nessun punto acqua su questo versante baldense. Qualche sporadico presidio dei nostri volontari su cui fare conto ma non troppo. Quindi conservate le scorte d'acqua della borraccia (obbligatoria) e di integratori.
Superata loc. Praiscel (1201 mt slm), vista mozzafiato sulla Valdadige, si percorrono i resti di vecchie trincee militari fino a scollinare ai Paloni di Cerbiolo (1400 mt slm) con un fantastico panorama sulle creste del Baldo. A Malga Cerbiolo (1370 mt) si procede in discesa su carrareccia in direzione Malga Prazagano. Siamo in vista del ristoro.
21° km: Ristoro Completo • Cancello orario • Assistenza
Rifocillati, viriamo a dx su divertente variante di tracciato nel bosco, che si sviluppa nel versate sottostante alla Cima Paloni e che ci riporta pochi metri sopra il Passo Cerbiolo fino a imboccare il Sentiero degli Archetti nei pressi di Malga Fassole.
Siamo ora sul Sent. 661 immersi ora nella flora baldense tra alberti ad alto fuso e sottobosco: attraversato un piccolo rio, risaliamo sino al Cavallo di Novezza (1433 mt slm) passando per Passo Campione.
Si prosegue in discesa sui prati a sinistra della rotabile.
Ma non è finita la ricerca della vetta ... "we keep on climbing but we never find the top!" Un'ultima ascesa per fantastica digressione in cresta sulle trincee tra Punta delle Redutte e Cima dei Paloni (1582 mt slm) che vi ripagherà dello sforzo.
Volto lo sguardo all'orizzonte, ora si scende davvero, fino a riprendere la scorrevole jeeppabile nei pressi di Casara Gambon.
Un sorso d'acqua alla Fontana della Teja (1202 mt slm) e poi giù fino al Passo del Casello (1055 mt slm) per sentiero sempre corribile.
Superata loc. Praiscel (1201 mt slm), vista mozzafiato sulla Valdadige, si percorrono i resti di vecchie trincee militari fino a scollinare ai Paloni di Cerbiolo (1400 mt slm) con un fantastico panorama sulle creste del Baldo. A Malga Cerbiolo (1370 mt) si procede in discesa su carrareccia in direzione Malga Prazagano. Siamo in vista del ristoro.
21° km: Ristoro Completo • Cancello orario • Assistenza
Rifocillati, viriamo a dx su divertente variante di tracciato nel bosco, che si sviluppa nel versate sottostante alla Cima Paloni e che ci riporta pochi metri sopra il Passo Cerbiolo fino a imboccare il Sentiero degli Archetti nei pressi di Malga Fassole.
Siamo ora sul Sent. 661 immersi ora nella flora baldense tra alberti ad alto fuso e sottobosco: attraversato un piccolo rio, risaliamo sino al Cavallo di Novezza (1433 mt slm) passando per Passo Campione.
Si prosegue in discesa sui prati a sinistra della rotabile.
Ma non è finita la ricerca della vetta ... "we keep on climbing but we never find the top!" Un'ultima ascesa per fantastica digressione in cresta sulle trincee tra Punta delle Redutte e Cima dei Paloni (1582 mt slm) che vi ripagherà dello sforzo.
Volto lo sguardo all'orizzonte, ora si scende davvero, fino a riprendere la scorrevole jeeppabile nei pressi di Casara Gambon.
Un sorso d'acqua alla Fontana della Teja (1202 mt slm) e poi giù fino al Passo del Casello (1055 mt slm) per sentiero sempre corribile.
Attenzione a qualche cancello / tornello a protezione dei pascoli estivi che sarà debitamente segnalato.
Da qui prendiamo il sentiero 660, superato il piazzale di una casa-colonia, e per single trek, mai troppo tecnico, ci riporta sino al ristoro di Piani di Festa, nei pressi di Loc. Lavaccio (670 mt slm).
Piani di Festa: Da qui tutti i percorsi tornano a coincidere.
Ristoro Completo • Punto Assistenza • Presidio medico
Ristoro Completo • Punto Assistenza • Presidio medico
Dopo poco il sentiero diventa strada battuta in attraversamento di loc. Tese e successivamente per circa 1 km.
A seguire discesa veloce su sentiero 660, che diventa sempre più tecnica man mano che si scende di quota. 2 km da prendere con le pinze soprattutto nel finale con parecchi gradoni rocciosi da affrontare con piglio deciso.
Finalmente pianura …appena usciti dal bosco svoltiamo subito a destra sulla strada bianca e poi lungo i vigneti di Rivalta.
Il percorso prosegue veloce e pianeggiante fino ad attraversare il canale Biffis appena entrato in galleria, seguire la capezzagna che con un tornantino ci porta all’inizio di un campo di kiwi. Tenere il filare più a monte (è quello dove verosimilmente i grappoli di kiwi daranno meno problemi) fino a ritrovare il sentiero.
Quattro rampe minori si alternato a brevi discese nel sottobosco … grinta e concentrazione … manca poco ma sono strappi che fanno male alle gambe.
Sbucati fuori dal boschetto, lambiamo un vigneto fino a intersecare il breve tratto in asfalto che scende al piazzale sterrato dell'Agriturismo Al Castel.
Da qui a destra, di nuovo off-road, per morbido saliscendi che via molino di Sotto ci riporta fino all'abitato di Brentino. Un ultimo dosso da scavalcare prima dei trecento metri finali su asfalto che portano all'arrivo.
A seguire discesa veloce su sentiero 660, che diventa sempre più tecnica man mano che si scende di quota. 2 km da prendere con le pinze soprattutto nel finale con parecchi gradoni rocciosi da affrontare con piglio deciso.
Finalmente pianura …appena usciti dal bosco svoltiamo subito a destra sulla strada bianca e poi lungo i vigneti di Rivalta.
Il percorso prosegue veloce e pianeggiante fino ad attraversare il canale Biffis appena entrato in galleria, seguire la capezzagna che con un tornantino ci porta all’inizio di un campo di kiwi. Tenere il filare più a monte (è quello dove verosimilmente i grappoli di kiwi daranno meno problemi) fino a ritrovare il sentiero.
Quattro rampe minori si alternato a brevi discese nel sottobosco … grinta e concentrazione … manca poco ma sono strappi che fanno male alle gambe.
Sbucati fuori dal boschetto, lambiamo un vigneto fino a intersecare il breve tratto in asfalto che scende al piazzale sterrato dell'Agriturismo Al Castel.
Da qui a destra, di nuovo off-road, per morbido saliscendi che via molino di Sotto ci riporta fino all'abitato di Brentino. Un ultimo dosso da scavalcare prima dei trecento metri finali su asfalto che portano all'arrivo.
Rispettivamente 15,25 e 42 km!
Orsa Minore, Orsa Maggiore, Orsa Marathon … un Trail Stellare!
Orario di partenza: h 9,00 per Orsa Minore e Maggiore, h 8,00 per orsa Marathon
Tempo massimo: 6 ore per Orsa Minore e Orsa Maggiore, 9 ore per Orsa Marathon
si si .
Non bisogna amare solo perchè gli altri ti amano,ma amare perchè TU ami.
Non bisogna sorridere solo perchè gli altri sorridono, ma sorridere perchè TU senti di sorridere.
L’amore che provi per qualcuno può essere infinito, non farlo finire solo perchè lui non ama come te.
Se vuoi piangere, piangi non fingere di non farlo solo perchè ti vergogni degli altri;
perchè ricorda che tutto ciò che fai, è ciò che gli altri sanno "ben dire" che è sbagliato.
La vita è un attimo prezioso, essenza dei tuoi giorni, profumo dei tuoi anni, chiave dei tuoi sogni…
Non vivere perchè devi alla vita, ma vivi perchè TU sei vita.
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