domenica 27 marzo 2016

Diversi modi di festeggiare la Pasqua 2016





A CERVIA MELISSA GAREGGIA CON IL SUO CAVALLO E FA I SEI OSTACOLI A SEI                                                              VOLTE BRAVISSIMA

SIMONETTA GLI ADDOMINALI + BELLI DEI MIEI E FA LA DIETA ZONA E KETTLEBELL
                   janes col bike


LA CROCE FATTA CON LE MANI DEI BAMBINI COSA C'E' DI + BELLO E SEMPLICE


CHI VA SUL PALON CON LE PELLI PER FAR POSTO AL PRANZO DI PASQUA



CHI E' FELICE DELL 'UOVO E SPERA DI APRIRLO IN CASA NUOVA! RINGHIERA FATTA

CHI LAVORA SODO DOPO 100KM IN BICI X FINIRE E POTER USARLA!!






Che questo giorno sia una rinascita dell’essere umano, un suo riposizionamento al centro dell’interesse universale. Provochiamo una rigenerazione delle parole quali pace, libertà, uguaglianza, che finora hanno riempito inefficacemente bocche e occupato teste dalle fronti inutilmente ampie. 
Stiamo vivendo un’epoca difficile, il tempo sembra superarci tanto corre, ma facciamo in modo che  questa giornata sia di palingenesi di vita interiore, di voglia di lottare, di rinascita della mente, di gioia di un amore. Smettiamola di piangerci addosso e cerchiamo di affrontare il nostro destino cambiandolo, guardandolo negli occhi, a muso duro. senza alcun timore.
Un sorriso, uno sguardo diverso, una parola dolce, possono stemperare gli animi, a chi li ha esacerbati dal troppo stress di questa vita, che ci ha messo nella lavatrice del tempo ed azionato la centrifuga, lasciandoci divorare dagli eventi. Siamo solo di passaggio su questa terra, non dimentichiamolo.
Che sia un giorno diverso, che sia di resurrezione vera e soprattutto gioioso ed allegro come tutti quelli che verranno.
Ruggite! Dopotutto siamo conigli..
Buona vita

venerdì 18 marzo 2016

Laurea Magistrale Paolo Economia Management - 17 mar 2016


ho vissuto
PAOLO DECARLI HA FESTEGGIATO  IL SUO ENNESIMO TRAGUARDO.
TRENTO, 23 MARZO 2015. Il “DECA” ha raccolto tutte le persone più care per festeggiare la "sua"  giornata veramente particolare. Famiglia, colleghi, i suoi amici ciclisti e compagni di club, riuniti fra le accoglienti mura del Bar FONTANARI per una festa tutta speciale. Paolo Decarli dopo una prima laurea in economia conseguita con 110 nel 2012 ha completato il proprio percorso di studi conseguendo la Laurea Magistrale in Management. Non solo bici dunque per il poliedrico atleta della BRAO CAFFE’ che ha saputo ritagliarsi fra i suoi molteplici impegni anche il tempo da dedicare agli studi. Del DECA vogliamo ricordare le più significative glorie ciclistiche come la vittoria assoluta nell’ultima edizione della BOLGHERA, il campionato Italiano a cronometro singolo del 2011 e il primo posto assoluto nel campionato italiano a coppie dell’anno precedente

                                                                con Sabrina

Spero che quando si prende quel salto
Non temete la caduta
Spero che quando l'acqua sale
Si crea un muro


Io, ho fatto tutto
Io, ho fatto tutto
Ho posseduto ogni secondo
Che questo mondo potrebbe dare
Ho visto tanti posti
Le cose che ho fatto
Sì, con ogni osso rotto
Giuro che ho vissuto

                                                                la mamma
                                                                              Stefy
                                                           Carlo il falegname
Spero che passi le tue giornate
Ma tutti si sommano
E quando quel sole va giù
Spero che alzi la coppa

Mi auguro che ho potuto testimoniare
Tutta la vostra gioia e tutto il vostro dolore
Ma fino a quando il mio momento arriverà
ARRRIVATO!
                                                               Matteo!
                                                                             Gaia
                       Fontanari Silvano, Marcy, Gabry, Massimo Scania, Janes , Paolo, ..Andrea
Dirò...

Io, ho fatto tutto
Io, ho fatto tutto
Ho posseduto ogni secondo
Che questo mondo potrebbe dare
Ho visto tanti posti
Le cose che ho fatto
Sì, con ogni osso rotto
Giuro che ho vissuto

                                                                           Charly Fulvio!
                                                                fam. Decarli
”Puoi aver difetti, essere ansioso e vivere qualche volta irritato, 

ma non dimenticate che la tua vita è la più grande azienda al mondo.
Solo tu puoi impedirle che vada in declino.
In molti ti apprezzano, ti ammirano e ti amano.
Mi piacerebbe che ricordassi che essere felice, non è avere un cielo senza tempeste, una strada senza incidenti stradali, lavoro senza fatica, relazioni senza delusioni.
Essere felici è trovare forza nel perdono, speranza nelle battaglie, sicurezza sul palcoscenico della paura, amore nei disaccordi.
Essere felici non è solo apprezzare il sorriso, ma anche riflettere sulla tristezza.
Non è solo celebrare i successi, ma apprendere lezioni dai fallimenti.
Non è solo sentirsi allegri con gli applausi, ma essere allegri nell’anonimato.
Essere felici è riconoscere che vale la pena vivere la vita, nonostante tutte le sfide, incomprensioni e periodi di crisi.
Essere felici non è una fatalità del destino, ma una conquista per coloro che sono in grado viaggiare dentro il proprio essere.
Essere felici è smettere di sentirsi vittima dei problemi e diventare attore della propria storia.
È attraversare deserti fuori di sé, ma essere in grado di trovare un’oasi nei recessi della nostra anima.
È ringraziare Dio ogni mattina per il miracolo della vita.
Essere felici non è avere paura dei propri sentimenti.
È saper parlare di sé.
È aver coraggio per ascoltare un “No”.
È sentirsi sicuri nel ricevere una critica, anche se ingiusta.
È baciare i figli, coccolare i genitori, vivere momenti poetici con gli amici, anche se ci feriscono.
Essere felici è lasciar vivere la creatura che vive in ognuno di noi, libera, gioiosa e semplice.
È aver la maturità per poter dire: “Mi sono sbagliato”.
È avere il coraggio di dire: “Perdonami”.
È avere la sensibilità per esprimere: “Ho bisogno di te”.
È avere la capacità di dire: “Ti amo”.
Che la tua vita diventi un giardino di opportunità per essere felice.
Che nelle tue primavere sii amante della gioia.
Che nei tuoi inverni sii amico della saggezza.
E che quando sbagli strada, inizi tutto daccapo.
Poiché così sarai più appassionato per la vita.
E scoprirai che essere felice non è avere una vita perfetta.
Ma usare le lacrime per irrigare la tolleranza.
Utilizzare le perdite per affinare la pazienza.
Utilizzare gli errori per scolpire la serenità.
Utilizzare il dolore per lapidare il piacere.
Utilizzare gli ostacoli per aprire le finestre dell’intelligenza.
Non mollare mai, non rinunciare mai alle persone che ami.
Non rinunciare mai alla felicità, poiché la vita è uno spettacolo incredibile!”
(Papa Francesco)

lunedì 22 febbraio 2016

IL SENTE MENTE

Il Sente-Mente Project® e le sue straordinarie possibilità

Là dentro, in un punto remoto e ormai inaccessibile, c'è ancora lei: la nonna; è ancora lì, da qualche parte. Un nocciolino piccolo piccolo, perso in una grande pesca di nebbia che si frappone fra lei e noi, fra me e lei. Magari è una bugia di comodo, ma comunque vale la pena di non rinunciare a cercare di custodire e amare il nocciolino remoto che questi malati là, oltre la nuvola, ancora racchiudono

Queste le parole di un familiare di una persona affetta da demenza, che con semplicità e coraggio ci invita a riconoscere che tra le pieghe della malattia si nasconde ancora vita. “Là dentro, c’è ancora lei”, dice: il nocciolo vitale della persona non si è spento, ma deve anzi essere rispettato e custodito da chiunque voglia realmente prendersi cura di lei.
Ma assistere e stare accanto a una persona che convive con la demenza non è certo un’impresa facile. Non si può negare che si tratti di una condizione carica di problematicità, di fatica e di angoscia, dove la persona che presta assistenza si vede costretta a fare i conti con la fragilità non solo del proprio caro, ma anche di sé stessa. Non è semplice immedesimarsi nelle condizioni psicologiche e umane di queste persone, che non fanno riferimento al “tempo della clessidra”, che non possono essere capite da un pensiero logico-razionale, che sono spesso semplicemente etichettate come “agitate”, “aggressive”, o “affette da disturbi del comportamento”. Come è possibile, allora, tornare a quel “nocciolo” che la persona possiede ancora? Come si può far emergere la vita che senz’altro rimane nella persona, al di là della malattia? Ovvero, come possiamo guardare alla demenza con occhi diversi, con occhi migliori?

È da domande come queste che è sorta l’intuizione del Sente-Mente Project®: un grande progetto nazionale che vuole riportare più vita nella demenza; che mira a costruire idee, servizi e progetti capaci di ritornare a quel “nocciolo” di cui si è detto. Un progetto che è straordinario a partire dal suo stesso nome: “Sente-Mente”; perché continuare a parlare di “de-mente” significa definire la persona come se fosse priva di qualcosa, come se fosse solo “fuori dalla sua mente”. È invece possibile pensare alla demenza non solo come a qualcosa che viene a togliere, ma anche come a qualcosa che rende queste persone più capaci… di cosa? Di sentire. È vero che le persone affette da demenza perdono la capacità di comprendere, di localizzare luoghi, di ricordare; ma è anche vero che riescono a provare emozioni – le stesse emozioni che prova ogni essere umano –  e che riescono a percepire le emozioni di chi sta loro accanto, di chi si prende cura di loro. Sono persone che prima di tutto sentono, persone sente-menti dotate di intelligenza: un’intelligenza che risiede nelle emozioni. Sono persone che possiedono un proprio linguaggio, che è nostro dovere comprendere se vogliamo comunicare con loro e “incontrarli” per davvero. Questo è il Sente-Mente Project®, che unisce tutti coloro che credono che la vita non finisca con la diagnosi; un progetto che si presenta come la strada per passare dalla disperazione all’opportunità, dal vedere la malattia come fine al vederla come mezzo per arrivare a qualcosa di diverso, di migliore. La sente-menza rappresenta il possibile che si cela nella de-menza, il futuro da far emergere, il famoso “nocciolo” che si può continuare ad amare.
Il Sente-Mente Project, ideato e coordinato da Letizia Espanoli, dà voce a tutto questo attraverso:
1) il SENTE-MENTE TRAINING per formare i Felicitatori, ovvero le persone che saranno capaci di “accendere” su tutto il territorio nazionale i Sente-Mente laboratori (incontri settimanali per familiari, operatori e malati);
2) la SENTE-MENTE SCHOOL rivolta a tutti i professionisti dell’area sociosanitaria educativa, con proposte di laboratori e workshop per sviluppare le competenze della “Sente-Menza”;
3) il SENTE-MENTE DAY, che ogni anno promuoverà una giornata di formazione di altissimo livello; 
4) SENTE-MENTE COACHING per riscoprire le proprie potenzialità;
5) TOUR NAZIONALE di presentazione del libro “De-mente? No! Sente-Mente”, di Letizia Espanoli e Monica Manzoni (Maggioli Editore);
6)SENTE-MENTE GESTIONE per la consulenza per la creazione di ambienti e modelli organizzativi per le strutture per anziani, nuclei Alzheimer e centri diurni e semiresidenziali specializzati, centri per disabili e hospice.