giovedì 14 giugno 2012

Dieci cibi anti-infiammatori naturali


Curare in modo attento la propria dieta alimentare è uno dei modi migliori, insieme al mantenimento di uno stile di vita sano, per tutelare il proprio stato di salute e prevenire l’insorgere di patologie a vari livelli. Questo dato è ormai dimostrato da molteplici studi che negli anni hanno evidenziato come soprattutto la frutta e la verdura siano gli alimenti più benefici per il nsotro organismo.
In particolare, possiamo considerare dieci alimenti come i più attivi nello stimolare la capacità del nostro corpo diregolare in modo naturale i processi anti-infiammatori.
Proviamo a scoprire insieme quali sono questi dieci ‘miracolosi’ingredienti da non far mancare a tavola:
Cannella: aggiunta a cereali, yogurt ma anche frullati e frappé, questa spezia consente di ridurre le infiammazioni e combattere le infezioni batteriche, oltre a controllare i livelli di zuccheri nel sangue ed aumentare le funzioni cerebrali.
Zenzero: le sue proprietà anti-infiammatorie provengono dalla presenza del gingerolo, una molecola capace di contrastare i dolori articolari e stimolare le funzioni del sistema immunitario.
Cipolla: come l’aglio, il porro ed l’erba cipollina, questo alimento tipico della nostra cucina possiede principi attivi in grado di inibire i processi infiammatori.
Amarene: da gustare sotto forma di succo o essiccate come snack, anche questi frutti garantiscono una potente azione anti-infiammatoria per allievare i dolori dovuti ad artrite e gotta ma anche conseguenti all’esercizio fisico.
Noci: aggiunte in insalata, allo yogurt o consumate a fine pasto o come snack, contrastano l’infiammazione grazie agli acidi grassi e agli omega-3 contenuti in grandi quantità.
Curcuma: un’altra spezia che non deve mancare nell’aromatizzare le pietanze, fornisce, grazie alla curcumina in essa contenuta, la possibilità di allievare il dolore cronico.
Ananas: grazie alla bromelina, questo frutto si rivela un vero toccasana contro distorsioni e strappi muscolari.
Semi di lino: altra fonte importante di omega-3, possono essere pestati e utilizzati come olio da condimento.
Carote: come albicocche, pomodori, patate dolci e zucca, contengono importanti sostanze anti-infiammatorie oltre a contrastare i radicali liberi.
Ortaggi a foglie verdi: spinaci, cavolo verde e broccoli sono tutti alimenti ricchi di flavonoidi ed in grado, quindi, di contrastare bene l’infiammazione.
Insomma, ottime ragioni per mangiarne in quantità e diminuire (o addirittura eliminare) il consumo di carne

mercoledì 30 maggio 2012

alimentazione vegan





Milano Yoga Festival 2011.

L'alimentazione vegan è priva di carne e pesce, ma anche di latte e uova. Si tratta di un'alimentazione naturale a base di frutta, verdura, cereali integrali e legumi.

La cultura dominante ci insegna che una tale alimentazione comporta carenze e problemi, ma esiste un altro punto di vista, oggi confermato da statistiche e studi medici: l'alimentazione vegan non solo non è pericolosa, ma favorisce maggiormente lo stato di salute. Con essa abbiamo i giusti apporti di vitamine, sali minerali, proteine e di acidi grassi poliinsaturi.

La carne è stata inserita nell'alimentazione umana, tuttavia essa è un adattamento dell'uomo che di base ha una struttura frugivera (adatta a nutrirsi di bacche, cereali, legumi...)

La carne, tuttavia, è sempre stata assunta dalla popolazione in quantità molto minori rispetto a quelle attuali, per le quali non esistono precedenti storici (negli ultimi 50 anni il consumo di carne è cresciuto in modo esponenziale).

L'alimentazione vegan si mostra quindi essere un importante fattore nella prevenzione di malattie... ma essa non è solo un percorso alimentare, è soprattutto un percorso culturale, etico e sociale: lo stile alimentare vegan ha infatti un impatto contenuto sulle risorse del pianeta, e in questo diviene strumento di profonda trasformazione planetaria.

Chi volesse diventare vegan, deve ricordarsi che, come in ogni cosa, bisogna affrontare i cambiamenti in modo graduale per evitare inutili stress all'organismo.



martedì 29 maggio 2012

terremoto


Emilia Romagna:
ci sono 9 morti

EMILIA - Sono 9 le vittime accertate del sisma nel Modenese. Tre a San Felice, nel crollo della azienda Meta, 2 a Mirandola, 1 a Concordia, 1 a Finale, 1 a Cavezzo. Morto anche il parroco di Rovereto di Novi, anche se non è chiaro se sia rimasto vittima di un crollo o di un malore. A dirlo il com. provinciale dei carabinieri, Salvatore Iannizzotto.

Un capannone industriale è crollato a Medolla a seguito del terremoto e ci sarebbero delle persone coinvolte. Lo sia apprende da fonti dei soccorritori che sarebbero già sul posto.

Sono pesantissimi, secondo le prime notizie, le conseguenze del sisma a Cavezzo, comune in provincia di Modena a pochi chilometri da Medolla. Secondo Twitter "tre quarti del paese è crollato" e crolli ci sono stati anche nella zona industriale. Segnalazioni analoghe arrivano da tutto l'hinterland modenese, in particolare da Mirandola. Anche a Cento, nel ferrarese, il sisma ha danneggiato il teatro.

Due capannoni industriali sono crollati in seguito al terremoto, uno a Mirandola e l'altro a Medolla, nel modenese. Si sta scavando tra le macerie, perchè si teme che possano essere stati travolti operai.

Alla scossa di magnitudo 5.0 verificatasi questa mattina alle ore 9 ,sono seguite già alcune repliche: alle 9,07 (magnitudo 4,0), alle 9,11 (3,6), alle 9,13 (3,6), alle 9,30 (3,2) e alle 9,38 (3,1)

...e si trema ancora!!! terremoto

ROMA - Una forte scossa di terremoto è stata avvertita  in tutto il Nord Italia.  La forte scossa ha avuto una magnitudo 5.8. L'epicentro è ancora in Emilia, in provincia di Modena. Almemo tre le vittime.

Secondo quanto risulta a Roma a fonti di sicurezza che stanno seguendo il coordinamento dei soccorsi nell'area del terremoto, il sisma ha fatto almeno tre vittime: due a San Felice sul Panaro e una a Mirandola.

Sono due le persone morte sotto le macerie della ditta Meta di via Perossaro a San Felice sul Panaro. Ci sarebbe anche un disperso e ci sono due feriti non gravi.

Romy Schneider: il lato tormentato della principessa Sissi


Romy Schneider: il lato tormentato della principessa Sissi


Una donna bellissima, una stella del cinema ricordata oggi per aver brillato nelle commedie romantiche a lieto fine e amata nel ruolo che più l'ha resa celebre, quello della principessa Sissi. Romy Schneider, una stella del cinema agli occhi del pubblico, ma fragile e probabilmente poco appagata nella vita privata.
Rosemarie Albach-Retty, in arte Romy Schneider, nasce il 23 settempre 1938 a Vienna dalla madre Magda Schneider e il padre Wolf Albach-Retty, entrambi attori di successo per quanto riguarda il territorio austriaco.
Ad influenzare fortemente Romy fu la madre che la persuase ad intraprendere una carriera cinematografica nonostante lei non ne fosse convinta.

Nel 1953 una Rosemarie quindicenne apparve per la prima volta sullo schermo con Quando sboccia la serenella bianca (Wenn der weisse Flieder wieder blüht); ma il suo primo successo lo ottenne in L’amore di una grande regina, un anno dopo.
Nel 1955 con il ruolo che la vide nei panni dell’imperatrice d’Austria Sissi, Romy Schneider divenne una celebrità sotto ogni aspetto. La trilogia di Sissi venne proiettata e vista da più di 25 milioni di persone.
Tutto questo successo e questa fama, però, a lungo andare misero l’attrice sotto stress e in qualche modo “obbligata” in un unico ruolo, per il quale tutti la conoscevano.
Per questi motivi nel 1957 decise di dedicarsi ad una commedia: “Montpi” (Un amore a Parigi), che le servì per respirare aria di novità e staccarsi dalla tanto amata principessa; ruolo che le costò parte della sua serenità.
Infatti, la Schneider si sentiva “segregata” nelle vesti di Sissi, soprattutto quando le persone iniziarono a riconoscerla solamente per quell’interpretazione.
Questo incise molto sul suo umore, tanto da portarla all’alcolismo e alla depressione prima della sua tragica scomparsa a soli 44 anni.
Prima di tutto ciò, però, Romy Schneider ebbe il suo momento di gloria e soddisfazione personale, quando nel 1958con L’amante pura riuscì a cambiare il percorso della sua carriera e trovò l’amore: Alain Delon, con il quale si trasferì a Parigi.
Una svolta non solo sentimentale ma anche cinematografica che la vide recitare in produzioni prevalentemente francesi e italiane come La piscina (1968), La Califfa (1970) e Ludwig (1937). In ognuno di questi film si distinse per la sua bellezza e il suo innato temperamento drammatico, come del resto il pubblico l’aveva conosciuta in Sissi.
Nel 1964 Romy e Delon si separarono; da allora la vita dell’attrice fu tormentata e segnata da tragedie alle quali non ci fu rimedio. Dopo il fallimento di due matrimoni e la nascita di due figli, la depressione che già la attanagliava fu esasperata dalla morte del figlio quattordicenne David, che perse la vita mentre tentava di scavalcare un cancello.
Romy Schneider venne trovata senza vita il 29 maggio 1982 a Parigi, nella casa che condivideva da circa un anno con il produttore Laurent Petin.
La morte fu attribuita ad un attacco cardiaco ma rimase sempre nell’aria l’ipotesi di un suicidio.