Rabbia è il nome che dai alla tua incapacità di farti rispettare. Rabbia è anche lo spazio intorno, quello che non hai difeso e che hai lasciato ad altri. Rabbia è anche linea di confine, quella oltre la quale cominci tu. Rabbia non si sfoga, si usa: chi la patisce, si annichilisce. Chi la usa, per tracciare nuove linee e riprendere gli spazi, rifiorisce. Rabbia è roba tua: non si regala a chi non la merita. Con gli idioti, infatti, non si litiga non si bloccano non si discute: si aspetta che passino, godendosi la vita nel frattempo. I poveri di cervello cuore e spirito non ne sono degni: a loro, al limite, regala indifferenza e sorrisi, che a incaz****i son capaci tutti, mentre sorridere agli imbecilli è atteggiamento da Dei.
Io amo la parte che nascondiamo più di quella che mostriamo: quella che mostriamo è quella che la società ci richiede, che madre natura ci ha programmato per attirar attenzione spesso scontata.
Quella che nascondiamo, invece è eccitante davvero. E fatta di ombre, di oscuri, di manie che non si raccontano..... sopratutto nel quotidiano